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A spasso per Firenze

di Barbara Lombardi Santoro

Fino al 2000 sono stata la segretaria nazionale della Federazione italiana degli amici dei musei, ed ogni volta che da più parti d’Italia i soci venivano a Firenze, non solo li accompagnavo a vedere mostre e palazzi, ma, mentre si camminava, raccontavo loro aneddoti e storie del passato e indicavo quelle curiosità che sono sparse qua e là nella città, spesso ignorate o poco conosciute anche dagli stessi fiorentini.

Così quando alcune amiche all’inizio dell’emergenza sanitaria mi hanno chiesto di narrare su facebook alcuni di questi aneddoti per rallegrare le loro giornate, ho accettato con piacere. Purtroppo questa pandemia si è protratta per mesi e ancora non ne siamo del tutto fuori, ma il piccolo volume che avevo loro promesso è pronto con un titolo molto semplice: “ A spasso per Firenze “.Sono molto grata all’amico scultore Valerio Savino per aver messo a disposizione la sua mano di abile disegnatore per meglio inquadrare le storielle che fanno parte del testo. La prima di coperta è venuta particolarmente bene, perché Savino ha saputo cogliere i tre aspetti più importanti della città: Palazzo Vecchio, il Duomo e il Ponte Vecchio inserendoli in una piazza Signoria immaginaria dove minuscoli personaggi si muovono incuriositi mentre un gigantesco Giglio rosso troneggia sulla pagina bianca . Un ringraziamento va anche all’editore” Il Masso delle fate” di Signa, per avermi seguita e consigliata al meglio nel confezionamento del libro. Un’ altro importante dono me l’hanno fatto gli amici di sempre Cristina Acidini, Giovanni Cipriani e l’ assessore alla cultura del Comune di Firenze Tommaso Sacchi, i quali nella prefazione hanno legato il loro nome al mio grande amore per questa città. Cristina Acidini, presidente dell’Accademia delle Arti e del Disegno, mi ha definito” una guida molto speciale che ci conduce per Firenze attraverso il tempo e lo spazio”. Tommaso Sacchi fiorentino da solo sei anni ha notato:” il rischio è di perdere il segreto della sua essenza (riferendosi a Firenze), la storia stratificata e le narrazioni che si nascondono tra i vicoli e le piazzette cittadine dentro i vecchi palazzi o sotto le cupole delle basiliche. Occorrerebbe che tutti quanti, non solo i fiorentini ma anche i forestieri, riconquistassero l’attenzione alla misura e alle proporzioni dei quartieri e ci avvicinassimo alla fiorentinità più autentica, alle tradizioni e vecchie leggende, al senso profondo della città”. Il professor Giovanni Cipriani che fino all’anno scorso ha tenuto la cattedra di Storia Moderna e di Storia della Toscana all’Università di Firenze, ha commentato così: “Vicende apparentemente minori, come tante tessere multicolori, danno vita ad un mosaico composito, in cui forme e immagini emergono così nitidamente, al punto di essere in grado di farci comprendere gli aspetti più disparati della vita che veniva condotta a Firenze e in Toscana nei secoli passati”. Grande merito di queste pagine allora è quello di lasciarci scoprire che in realtà la nostra città come le grandi opere letterarie, anche se letta e riletta, ha sempre qualcosa di nuovo da farci conoscere, alimentando nei nostri sensi e nel nostro cuore stupore, gratitudine e il desiderio di conoscere ancora .Anche l’abate di San Miniato al Monte, Padre Bernardo Gianni mi ha fatto il regalo di scrivere una postfazione davvero di ampio respiro che ha dato un valore aggiunto a questo mio piccolo testo, che è diventato un curioso “chicchirillò “da portare in tasca durante le passeggiate e da regalare a tutti coloro che hanno a cuore Firenze con le sue grandi e piccole storie.

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