Oliva Rucellai e Paolo Malesci ricordano il nostro Presidente Onorario scomparso il 24 novembre 2020
Il 24 novembre 2020 il nostro amato presidente onorario Giulio Fossi ci ha lasciato dopo una breve malattia. Una perdita che rattrista profondamente tutti i soci e coloro che hanno avuto la fortuna di incontrarlo e di apprezzare le sue non comuni qualità.
Così lo ricordano i suoi figli e nipoti: Due occhi azzurri piegati da un sorriso di gioia, quella di rivedervi, e una grande mano che vi stringe, facendovi la promessa segreta di aiutarvi in caso di bisogno: incontrarlo era già amarlo. Era uno di quelli che contano nella vita, un’opportunità lungo la strada. Ed era proprio così.
Radicato a Firenze per nascita e tradizione familiare, Giulio Fossi aveva svolto la sua vita professionale interamente all’estero, impegnandosi nel campo della cooperazione internazionale per lo sviluppo. Dopo la laurea in Geografia Economica, presso l’Università della sua città, aveva vissuto in Grecia dove aveva conosciuto e sposato Aliki Yatrakou, sua amatissima compagna di vita fino al 2016. Con lei si era stabilito a Parigi nel 1959 come funzionario dell’OEEC (oggi OCSE), organizzazione nella quale ha lavorato fino al 1998. Dal 2013 era tornato ad abitare sulla collina di S. Gaggio, dove era nato, e aveva cominciato a interessarsi alla vita culturale fiorentina, con il forte senso di responsabilità civile che lo caratterizzava.
Tra le varie associazioni che Giulio ha seguito e sostenuto, gli Amici di Palazzo Davanzati e Casa Martelli avevano un posto speciale, per più ragioni, tra cui – in primis – lo stretto rapporto che aveva legato Palazzo Davanzati alla sorella, Maria Fossi Todorow, storica dell’arte e prima direttrice del Museo. Eletto presidente onorario nel luglio 2017 ha promosso le attività degli Amici con entusiasmo contagioso, reclutando nuovi soci e partecipando assiduamente alle iniziative comuni e alle riunioni del consiglio, dove il suo sguardo ironico e attento vigilava discreto, ma pronto a intervenire ogni qual volta lo ritenesse necessario.
E così era per tutti. Quella presenza, super partes, come deve essere quella di un presidente onorario, ma sempre fortemente empatica, ci aiutava a superare i conflitti, a calmare gli animi, quando le discussioni si facevano troppo accese, a scaldare l’atmosfera, quando ce n’era bisogno, insomma, senza clamore e senza protagonismo, era una presenza che univa, un’energia positiva che ci mancherà terribilmente e che non potremo dimenticare. Grazie Giulio!
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Una lunghissima frequentazione, estesa nel tempo a più generazioni della sua famiglia, e la comunanza di interessi culturali e “montanari” hanno contrassegnato il mio forte legame di amicizia con Giulio, radicatosi ancor più dopo il suo rientro a Firenze da Parigi, al termine del suo importante incarico presso l’OCSE.
La raggiunta vicinanza ha reso quasi quotidiana la nostra frequentazione, che prima era stata necessariamente più saltuaria, e prevalentemente epistolare o telefonica.
Ben consapevole dei suoi profondi interessi, della sua vivacità, e della entusiasmante capacità umana di coinvolgere i propri interlocutori in iniziative e programmi, al momento di avanzare le mie dimissioni da vicepresidente del primo consiglio dell’Associazione Amici di Palazzo Davanzati e Casa Martelli, unitamente al nipote Andrea Todorow e a mia moglie, ho ritenuto di coinvolgerlo nell’attività associativa e proporne la nomina alla presidenza onoraria. Ciò anche in ragione del suo specifico legame familiare con Palazzo Davanzati, diretto per anni dalla sorella Maria.
Credo che tale idea sia stata premiante e proficua non soltanto per l’Associazione ma soprattutto per tutti quelli che hanno avuto così l’occasione di conoscerlo meglio, di frequentarlo e di apprezzarne le grandi doti umane e culturali, facendosi coinvolgere dai suoi sorrisi, dall’entusiasmo contagioso e dai suoi abbracci sinceri e premurosi.
Penso, con tristezza, a quanto ancora avrebbe potuto darci con la continuità della sua presenza